Questo è il primo caso in cui gli importatori illegali di giocattoli cinesi da Napoli sono partiti in treno per Roma con la missione di provvedere personalmente al sequestro della bambola per la successiva distruzione, previa lunga sequenza di sevizie ed atti sessuali di indubbia crudità.
Riusciranno i nostri eroi a trovare la refurtiva con nome in codice “Brunetta” (probabilmente derivato dal colore dei capelli del giocattolo) e restituire la dignità al meridione d’Italia?
Interrogati alcuni esponenti della malavita cinese, primi sospettati della produzione del giocattolo, hanno dichiarato : “noi non avlemmo mai potuto plodulle una simile slonzata”.
I sospetti sono quindi ricaduti su alcuni personaggi del nord Italia, alcuni testimoni infatti hanno dichiarato : “abbiamo visto un tipo bassino imprecare contro il meridione, ma non siamo riusciti ad identificarlo poichè girava con un passa-montagna che gli arrivava alle ginocchia.”
Resta quindi aperto il giallo “Brunetta”, si esclude il coinvolgimento di alcun esponente politico, come confermato da fonti attendibili che hanno dichiarato : “è da escludere che qualche personaggio super-pagato con i soldi delle tasse possa permettersi di rilasciare dichiarazioni contrarie alla Costituzione Italiana, ed inoltre vorrei ricordare che l’Italia è al primo posto nella classifica mondiale di valutazione sulla libertà di stampa“