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Confessioni di un gatto napoletano.

NAPOLI – ci è giunto in redazione un video di un gatto napoletano. Le dichiarazioni sono state tradotte grazie ad un team di esperti della Università Federico II di Napoli e pubblichiamo testualmente il contenuto integrale del messaggio che il gatto ha voluto inviare a tutto il mondo:

“Buongiorno,

ho bisogno del vostro aiuto. Siamo un gruppo di gatti randagi napoletani, viviamo per le strade di Napoli e provincia da generazioni, e la nostra condizione è diventata insostenibile!!!

Tanto per cominciare non abbiamo ancora capito come funziona la raccolta differenziata e dove dobbiamo andare per trovare qualcosa da mangiare. Ci hanno spiegato che dobbiamo cercare nei sacchetti per l’umido, ma non ne troviamo più e ci domandiamo… ma vi state magnando anche le scorze???

In secondo luogo vogliamo sottolineare l’insostenibile situazione del nostro rapporto con le zoccole, che ormai hanno superato di gran lunga le nostre dimensioni e non ci possiamo più avere a che fare.

Siamo giunti alla conclusione che le zoccole abbiano monopolizzato il mercato nero dei sacchetti per l’umido con la complicità di qualche spazzino compiacente.

Ormai ci sono rimasti solo i rifiuti tossici seppelliti nelle campagne casertane, una nostra cugina ha partorito un micetto a tre occhi, uguali al pesce dei Simpson.

C’amma fa??? (che dobbiamo fare???)

A Napoli e provincia siamo circa 280.000 gatti (6 milioni secondo la Questura) e se non trovate una soluzione urgente saremo costretti a protestare riempendo di cacca tutte le autovetture parcheggiate per strada (solo quelle sulle striscie blu’, afammocca!). Chiediamo una politica di differenziazione dei rifiuti solidi urbani fatta con maggiore criterio, dei cassonetti dedicati ai gatti randagi con l’umido di giornata, una derattizzazione sistematica nella città di Napoli e dei comuni limitrofi e la liberazione di Garfield detto O’Criminale, al momento detenuto per sbaglio presso il canile municipale…”

About Redazione

Piero Disogra, nasce a Napoli agli inizi degli anni 70, non ha conseguito una laurea in Lettere e Filosofie presso l'Università Federico Secondo e successivamente non ha conseguito una laurea in Scienze Politiche presso l'Università Bocconi di Milano. Al momento non collabora con il New York Times nè con SKY TG24.

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