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Se Federico Salvatore fosse San Gennaro, leggete cosa è successo!

In una scenografia semplice ed essenziale, i riflettori sono puntati sul poliedrico e carismatico artista, che, menestrello dei nostri giorni, si muove funambolico tra denunce sociali, (in brani come Il Passatista o Se io fossi San Gennaro) e momenti di assoluta poesia, (Trenta Lire, Sul fondo del mare) altri ancora ancora di genuina goliardia (Azz, Ninna Nanna).
Federico Salvatore si racconta e racconta fatti e misfatti quotidiani dalla sua privilegiata posizione di sensibile osservatore, con qualche vena nostalgica ma con l’energia di sempre, un acuto spirito critico ma anche un’immancabile fiducia nei sentimenti e nell’arte. Lo spettacolo presenta brani tratti dagli ultimi dieci anni di produzione dell’Artista, ognuno introdotto da un monologo in cui ritroviamo intatto lo straordinario affabulatore partenopeo. Ed ecco che l’eterna querelle tra Federico e Salvatore torna, stilizzata nella giusta contrapposizione tra brani elettrici ed acustici: una nuova sorprendente veste per un artista che oggi raggiunge la piena maturità e che nel teatro-canzone trova la sua nuova, promettente strada.
Ad accompagnarlo sul palco una affiatatissima e raffinata band composta da Menotti Minirvini (basso e contrabbasso), Giacomo Anselmi (chitarre) Luigi Zaccheo (piano e tastiere) e Daniele Iacono (batteria e percussioni). Fonico:Alberto Recchia; luci: Alessio Sepe;

scritto da: Federico Salvatore
prodotto da Euromedia ed Arancia Records
produzione artistica: Luigi Zaccheo e Paolo Ciarlo
regia video: Luigi Passariello
arrangiamenti: Luigi Zaccheo

Napoli e il suo doppio: sarebbe scontato tirare in ballo eterne contraddizioni per tentare una giustificazione a mali atavici. Non è così: nel “Dramma dell’anagramma” Federico Salvatore ci porta per mano, attraverso un percorso cifrato sul suo nome, ad una riflessione che va oltre la patina del mero gioco anagrammatico.

Con sorriso e tocco leggero l’autore ci fa riflettere su miti e storie tutt’altro che lontane. E lo fa dando un affondo su ciò che non va: ipocrisie, inganni, malgoverno, restituendo la cifra della città e del Sud, che molti oggi preferirebbero vedere diversa.

Ma questo Federico Salvatore lo spiega efficacemente con la musica oltre che con le parole nello spettacolo inedito dal titolo “SE IO FOSSI SAN GENNARO LIVE” registrato in presa diretta al Teatro delle Palme di Napoli nel 2010.

Il meglio della produzione musicale del cantautore dove l’ironia e la satira si fondono in un’unico spettacolo di musica e poesia.

FEDERICO SALVATORE nasce a Napoli, inizia a suonare la chitarra da autodidatta all’età di 8 anni. Mancino naturale, non inverte l’ordine delle corde sulla tastiera, come si fa di solito, bensì la posizione delle dita.
Lascia gli studi di giurisprudenza dopo due anni, con sommo dispiacere dei genitori che volevano che diventasse un avvocato, per dedicarsi alla carriera di cantautore. Fa le sue prime apparizioni in teatro, dove si esibisce riadattando testi divertenti su musica di canzoni famose. La notorietà arriva nel 1994 quando vince il concorso BravoGrazie, che gli permette di partecipare alla trasmissione televisiva Maurizio Costanzo Show.
Nel 2007, per la prima volta dopo tanti anni, ha fatto la sua ricomparsa in televisione come ospite di “Apocalypse Show” condotto da Gianfranco Funari.

Maggiori informazioni : http://www.lifeinnaples.it/

About Redazione

Piero Disogra, nasce a Napoli agli inizi degli anni 70, non ha conseguito una laurea in Lettere e Filosofie presso l'Università Federico Secondo e successivamente non ha conseguito una laurea in Scienze Politiche presso l'Università Bocconi di Milano. Al momento non collabora con il New York Times nè con SKY TG24.

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